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Presentazione

“L’Istituto vuole essere una scuola innovativa, accogliente, trasparente, attenta al benessere degli studenti e che ambisce ad assicurare loro il conseguimento dei migliori risultati possibili per quanto riguarda le conoscenze, abilità e competenze collegate al PECUP definito dal DPR 89/2010.

Una scuola che ambisca a porsi come punto di eccellenza formativa è anche una scuola che può parlare al territorio in cui è inserita, offrendo alla città occasioni di incontro ed arricchimento culturale.
In particolare la mission dell’Istituto si può declinare nei seguenti punti:
1. Conseguire l’unità delle conoscenze di ambito tecnologico-scientifico e umanistico-filosofico nel rispetto della specificità delle singole discipline
2. Sviluppare competenze trasversali per consentire l’ingresso a qualsiasi facoltà universitaria anche in relazione alle esigenze del contesto territoriale

3. Rispondere attraverso le attività integrate e potenziate ai nuovi bisogni formativi degli alunni e all’auto- orientamento

4. Aggiornare la programmazione in relazione alla prassi didattica e al rafforzamento della metodologia digitale in tutte le aree disciplinari favorendo l’interdisciplinarità nei metodi e nei contenuti.
La scuola si prefigge di potenziare le metodologie didattiche centrate sullo studente e coerenti con gli obiettivi indicati nel PECUP dei licei (DPR 89/2010), di promuovere la didattica per competenze, l’interdisciplinarità, lo sviluppo della didattica laboratoriale, la pratica dell’argomentazione e del confronto, l’uso degli strumenti multimediali a supporto dello studio e della ricerca e di potenziare le pratiche didattiche che stimolano maggiormente l’interesse degli alunni.”

Storia del Liceo “A.Oriani”

Fu il Consiglio Provinciale nel 1923 a decidere che il neonato Liceo Scientifico dovesse essere intitolato ad Alfredo Oriani. I primi 12 alunni, divisi in due classi, risultarono tutti promossi “con molto onore” e questo convinse le autorità che il Liceo Scientifico da provinciale dovesse diventare statale.

Le prime aule furono sistemate nel grandioso edificio del reale Istituto Magistrale e consegnate al primo Preside del Liceo, prof. Umberto Bozzi.

Quegli anni non potevano non risentire del particolare clima dell’epoca e forse interesserà sapere che gli insegnanti erano tenuti a dedicare ogni settimana due minuti per ricordare come praticare l’autarchia.

Il Liceo Scientifico doveva, inoltre, rivendicare una sua autonomia essendo da una parte troppo simile al Liceo Classico, dall’altra all’Istituto Tecnico.

Il periodo “aureo” risale comunque agli anni trenta, sotto la presidenza del prof. Torre che introduce, controcorrente, l’uso di organizzare gite a cui sono ammessi maschi e femmine. Sorvoliamo rapidamente sugli anni ’40, senza però tacere i disastrosi effetti delle bombe che sventrarono la scuola, uccidendo Cesare Baldisserri, un bidello molto amato dagli studenti. In questi giorni bui si cerca di salvare il salvabile dalla furia predatrice degli sciacalli: preside, professori e bidelli presidiavano la scuola anche di notte. Parecchi strumenti scientifici furono salvati e così anche l’Enciclopedia Treccani che ancora fa bella mostra di se in Presidenza.

Negli anni dell’immediato dopoguerra, quando il nostro Paese stava incamminandosi verso quel fenomeno irripetibile che fu il boom economico, il Liceo scientifico “A. Oriani” inaugurò la sua nuovissima sede di via C. Battisti, primo esempio in città di una scuola concepita secondo i moderni criteri della didattica: dieci aule per gli studenti (a quei tempi, infatti, esistevano solamente la sezione “A” e “B”!), aule speciali di fisica e scienze coi banchi disposti a tribuna, aula di disegno, bar, biblioteca e soprattutto una moderna palestra staccata dal corpo dell’edificio.

 Oggi, cinquant’anni dopo, il Liceo sembra accogliere la sfida del Duemila proponendo una nuova e radicale ristrutturazione che fa del nostro liceo una delle scuole più moderne della città.

F. GABICI

Vicepresidente dell’Associazione “Oriani’
Direttore del Museo di Scienze Naturali
Direttore del Planetario